E’ notizia di questi giorni la presentazione del progetto di fattibilità per quello che sarà il “nuovo” mercato coperto di Gorizia.

La locandina della presentazione recita “lavoriamo per Gorizia Futura”, guarda caso noi ci chiamiamo Gorizia Futura e un bel po’ di tempo fa (era il 2016 ed eravamo Gorizia in Movimento) tra le nostre proposte e idee per Gorizia c’era anche la riqualificazione del mercato coperto che sembra andare in una direzione simile a quella illustrata alla presentazione dal presidente della camera di commercio di Gorizia…ops Venezia Giulia…dimenticavo che stiamo diventando un sobborgo di Trieste.

Dal sito del TGR leggiamo: «Diventerà un importante contenitore della produzione alimentare ed enogastronomica, della Venezia Giulia in primis, ma di tutta la Regione» scommette Antonio Paoletti, il presidente della Camera di Commercio. «Inoltre, c’è un fortissimo interesse del Gambero Rosso, per creare qui un’Academy della cucina: un ristorante che cambierà gestore ogni mese, proponendo piatti della Mitteleuropa, oltre che del territorio italiano», insomma a Gorizia voliamo sempre alti, noi ci eravamo mantenuti un po’ più bassi immaginando un utilizzo delle realtà locali.

Comunque sulla carta un bel progetto, ma… e c’è un ma bello grande: che fine faranno le 41 attività commerciali attualmente presenti nel mercato, con 86 persone attive?
Notizie recente è anche l’arrivo di una lettera ai negozi attigui alla struttura: stop dal 31 dicembre, proroga di 6 mesi a chi ha i conti in regola.
Leggiamo dai quotidiani locali che il comune sta cercando una sede alternativa e c’è l’ipotesi di via Rastello, ma dalle ultime news le cose sembrerebbero complicarsi per i commercianti, infatti apprendiamo dalle notizie che

La Camera di commercio metterà 3 milioni e avrà la concessione pluriennale in comodato gratuito.

Quindi? Chi garantisce agli attuali commercianti che poi ritorneranno a vendere i loro prodotti nel “nuovo” mercato coperto?
Sicuramente domande che meritano una risposta.

Nella nostra proposta, anche noi ipotizzavamo qualcosa di diverso da un semplice mercato coperto per lo stabile del 1927 in stile liberty, ma proponevamo anche la realizzazione di un nuovo, e sta volta nuovo davvero mercato coperto nelle immediate vicinanze per recuperare quello spazio oggi in abbandono usato come parcheggio.

Una cosa poi che non comprendo e come mai a Gorizia i progetti sugli stabili del comune non vengano seguiti dal comune, abbiamo ottimi tecnici che sono in grado di seguire le opere, non capisco perché debbano intervenire altri enti, vedi ATER per villa Louise anche se la proprietà è della Fondazione Coronini (ma poco cambia), comprendo che i soldi li mette la camera di commercio, come era già emerso a marzo, ma a me da goriziano piacerebbe che ci fosse dietro un ente che almeno avesse la parola Gorizia nel proprio nome.

Al di la di queste piccole polemiche, che tanto piccole non sono visto che se continuiamo di questo passo ( vedi ASUGI, CCIAA Venezia Giulia, Udine e Gorizia Fiere), tra un po’ diventeremo periferia di Trieste o di Monfalcone, auguro alla città di avere presto il suo nuovo mercato coperto e che ci siano i 50-60000 turisti previsti l’anno, ma auguro sopratutto ai commercianti che oggi lavorano nel mercato coperto di trovare una giusta collocazione che li permetta di proseguire la loro attività, che altro non è che vendere i prodotti locali, per un economia a km 0.