Quando la politica non fa il suo mestiere.

Giovedì il comune su iniziativa dell’assessore all’ambiente ha organizzato un incontro con i cittadini di Sant’Andrea sulla centrale a gas che si insedierà nell’area industriale.

Fin qui tutto bene direte, invece niente affatto, intanto perché questo incontro era stato promesso mesi e mesi fa per riparare al fatto che il comune aveva rinviato la discussione sulla richiesta di più di 1650 persone che attraverso una petizione chiedevano lo stop alle industrie insalubri di prima classe, ma sopratutto perché questo incontro arriva a cose ormai fatte.

Vi ho già raccontato in questo post quanto accaduto all’incontro di una settimana fa a Sant’Andrea, organizzato dai cittadini per informare su alcune novità che avevo scoperto sulla centrale, cioè che la stessa aveva già ricevuto a luglio in permesso all’esercizio e che mancava solamente il permesso per costruirla.

Avevo fatto anch’io un intervento cercando di spiegare quanto successo e chiedendo ai consiglieri presenti, tra cui l’assessore all’ambiente, una serie di cose, una su tutte a che punto era l’autorizzazione per la costruzione, come vi ho già raccontato le risposte della politica sono state molto deludenti, passando di fatto la patata bollente ai tecnici.

Quello che da più fastidio che nemmeno in quell’occasione su specifica richiesta e sul perché non vengono informati i cittadini, nessuno, ma proprio nessuno si è nemmeno sentito in dovere di dire ai presenti che la centrale aveva già attenuto il primo ottobre il permesso definitivo per la costruzione.

Ma cosa è stato detto l’altra sera? I tecnici ci hanno raccontato l’iter autorizzativo della centrale dicendoci che tutto è stato fatto secondo norma.
Ci mancherebbe altro, mi son permesso di aggiungere, ma quello che proprio non mi è piaciuto è l’atteggiamento della politica, che continua a raccontarci di essere sostanzialmente inerme difronte all’insediamento di queste industrie.

Ho quindi chiesto ai tecnici, questa volta perché ormai dai politici ho capito essere cosa ardua e dura ottenere risposte a me comprensibili, in sostanza se si possono introdurre dei vincoli a certi tipi di industria (tipo le industrie insalubri di prima classe) essendoci già nel piano un elenco di industrie insalubri non ammesse.
Prima di avere una risposta ci è voluto un po’ e ho dovuto insistere, sostanzialmente prima l’assessore mi ha descritto le industrie insalubri…ma come non aveva chiamato a posta i tecnici? Poi i tecnici mi hanno risposto che qualcuno avrà valutato di non inserire quel tipo di industrie…chi? Qualcuno… ma allora se ne possono inserire altre? L’attività imprenditoriale è libera…insomma risposte chiare, quantomeno per me non ne ho. Poi sempre il politico, che però non vuole fare il tecnico, ci illustra che la zona industriale è lì da anni, e non ce l’ha messa lui.
Qualcuno dal pubblico dice che li in origine era zona artigianale… una cosa che anche se da verificare mi ha fatto pensare che:

In zona industriale sono vietate le attività artigianali.

Ma come le industrie insalubri sì e gli artigiani che sono quelli che fanno lavoro e portano avanti l’economia no?

Sempre l’assessore mi elenca un po’ di industrie insalubri di prima classe, quasi per dimostrare che non inquinano e possono stare vicino alle case ( e mi fa anche l’esempio di San Daniele), mi elenca per esempio gli allevamenti di bestiame…gli chiedo ma lo sa quanto inquina un allevamento? Ma secondo lei un allevamento può stare vicino ad aree abitate?

Goriziani preparatevi a tutto.

Ho poi chiesto se si sapesse nulla della centralina di Sant’Andrea, tutti caduti dalle nuvole, ma come mesi e mesi fa ci era stato detto direttamente dal sindaco che il comune stava provvedendo ad informarsi… ci promettono che si informeranno ma che tanto quei dati probabilmente non serviranno a nulla…bene, perché comprarla allora?

Ma allora a cosa servono le centraline di rilevazione?

Ultima richiesta se l’impianto trattamento rifiuti speciali di alluminio avrà la terza proroga, i tecnici mi dicono che è stata chiesta e il comune chiedera il cronoprogramma e i motivi del ritardo (terza proroga) ma che probabilmente sarà data.
Qui il tecnico si lascia un po’ andare dicendo che questo tipo di impianti è per l’economia circolare e quindi da qualche parte bisogna pur metterlo…bene, mettiamolo pure in mezzo alle case assieme ai 2 impianti a biomassa per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento, magari nel giardino dell’asilo che è lì attaccato, ma non c’è una zona industriale a posta? Li si che la politica si era espressa per modificare la particella da commerciale a industriale, ma guarda te…

Un altra cosa degna di nota della serata è l’inizio, il politico ha immediatamente voluto rettificare quanto detto dalla dottoressa (medico) al precedente incontro sulla situazione inquinamento aria a Gorizia cioè che non è un isola felice, con tanto di dati Arpa alla mano, ovviamente non ha ricordato che a dire quelle cose fosse un medico e ha anche chiesto al tecnico Arpa di dire che non è così, il tecnico, (non medico) ha detto che la situazione è nella norma, peccato che il medico abbia ricordato che per la medicina le soglie di sicurezza sono addirittura la metà di quelle della norma.

Il succo della serata è che:

Di una politica che non può, non sa, o non vuole fare non ce ne facciamo nulla.