All’ultimo consiglio comunale di Gorizia è stata presentata una mozione (appena trovo il testo lo metto qui) con la quale Gorizia avrebbe dovuto Dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, un po’ quello che anche in una commissione regionale è stato fatto (qui trovate una dichiarazione dell’assessore alla Difesa dell’Ambiente), a Gorizia invece:

Mozione sull’emergenza climatica BOCCIATA

(13 voti favorevoli dell’opposizione e 20 contrari della maggioranza)

Dal giornale di oggi si possono leggere le giustificazioni del primo cittadino:

“Si trattava di proposte per lo più fumose e generiche, e in altri casi di questioni su cui il Comune è già all’opera. Teniamo molto all’ambiente, siamo un’eccellenza in questo settore, e proseguiremo a impegnarci”

Io credo che una mozione del genere andava semplicemente votata all’unanimità, invece come spesso accade in politica se qualcosa viene portato dalla minoranza (in questo caso il PD) tutto diventa una questione di bandiera, anche se in questo caso ho letto sui social che addirittura qualcuno sembra aver negato il cambiamento climatico (mi riservo di verificare appena potrò ascoltare il consiglio on-line), nonostante il recente documento di più di 11.000 (UNDICIMILA) scienziati, ma vabbè forse per qualcuno nel 2019 la scienza è ancora un opinione.

Diciamo che questa posizione sicuramente non ha portato fortuna nel territorio provinciale, ieri e oggi infatti ci sono stati allagamenti dovuti all’innalzamento del mare sia a Grado che nel Monfalconese, maree così alte sono decenni che non si vedevano, negare quanto stia succedendo credo sia semplicemente insensato. Qualcuno si chiederà:

ma a cosa serve una dichiarazione sull’emergenza climatica fatta da un’amministrazione comunale?

A molto, mi sento di rispondere, a molto perché il comune è l’ente a maggior contatto con il cittadino e che ne può influenzare molto i comportamenti, prendiamo ad esempio la raccolta differenziata, è il comune a gestirla, oppure la gestione della mobilità urbana, è il comune a decidere quali aree chiudere al traffico, se e dove fare piste ciclabili, a gestire il trasporto urbano ecc. e ancora il comune a decidere attraverso il proprio piano regolatore quali industrie vuole nel proprio territorio, ricordo la battaglia sulle industrie insalubri, di cui ho scritto anche recentemente me sicuramente scriverò e agirò finché non si farà qualcosa, per adesso possiamo intanto dire che per qualcuno:

il cambiamento climatica a Gorizia non esiste