Project Description

La proposta che qui vi propongo riguarda la zonizzazione acustica di Gorizia, ed è una proposta concreta in quanto è stata presentata al comune in fase di approvazione del piano.

Queste le osservazioni che abbiamo presentato in comune al nuovo Piano di Classificazione Acustica di Gorizia

OGGETTO: osservazioni al Piano Comunale di Classificazione Acustica del comune di Gorizia.

Come cittadini riteniamo utile dare il nostro contributo partecipativo alla stesura del PCCA di Gorizia attraverso gli strumenti messi noi a disposizione, quindi inviando queste osservazioni a quanto adottato dal consiglio comunale.

Le nostre osservazioni sono incentrate maggiormente sulle zone industriali, lo strumento urbanistico che si andrà ad approvare ha evidenziato la troppa vicinanza delle aree industriali di Gorizia con le zone residenziali, problema che è stato a più riprese segnalato anche attraverso la richiesta delle mozioni di iniziativa popolare recentemente presentate, una sulle industrie insalubri e l’altra proprio sul PCCA.

Confidiamo che quanto da noi esposto possa essere accolto e ci auspichiamo che a questo documento di governo del territorio segua quello sul piano del traffico e il nuovo piano regolatore e che si vada nella direzione della sostenibilità e del rispetto ambientale e della salute come anche evidenziato nelle guide dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Grazie.

—————-

Vista la legge regionale 18 giugno 2007, n. 16 (Norme in materia di tutela dall’inquinamento atmosferico e dall’inquinamento acustico), in attuazione della legge 26 ottobre 1995 n. 447 (Legge quadro sull’inquinamento acustico);

tenuto conto che con deliberazione della Giunta regionale 5 marzo 2009, n. 463, la Regione Friuli Venezia Giulia ha adottato le linee guida per la redazione dei piani comunali di classificazione acustica del territorio;

vista la Direttiva 4 marzo 2020, n. 2020/367/Ue della Commissione europea con la quale vengono modificati i modi per la determinazione degli effetti nocivi del rumore, allineandosi con i principi dell’OMS;

considerate le linee guida sul rumore ambientale, pubblicate a ottobre 2018 dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS);

Vista la Deliberazione Consiliare n.1 del 3 febbraio 2020 di adozione del P.C.C.A. del Comune di Gorizia;

Considerato il periodo di osservazioni prima dell’approvazione definitiva del P.C.C.A.

si OSSERVA quanto segue:

Osservazioni di carattere generale:

Si osserva che in linea generale il passaggio dalla fase di zonizzazione parametrica alle successive risulta essere, soprattutto nelle zone residenziali, spesso peggiorativo. Questo risulta evidente in special modo nella zona industriale di Sant’Andrea per la quale si è scelta in linea prioritaria la classe più gravosa (la VI) andando a influenzare negativamente le aree abitative nelle vicinanze, cosa che si sarebbe potuta mitigare classificando più aree come classe V, cosa oltretutto prevista, soprattutto per le aree poste a confine, nelle linee guida regionali al punto 5.3 in considerazione anche dell’allegato C.Immagini tratte dal PCCA del comune di Gorizia

Anche nell’assegnazione della classe II si nota una discontinuità dalla fase parametrica a quella di aggregazione, dove si evidenziano numerosi passaggi da aree classificate in prima definizione di classe II a classe III, oltre a questo si nota un declassamento di aree di interesse ambientale che dovrebbero per loro natura e in base alle linee guida essere classificate come I classe, la scelta politica sembra voler andare a sacrificare attraverso declassamento alla classe peggiore alcune zone per garantire il mantenimento di altre in classe più elevata, anche in questo caso favorendo le aree industriali interne al tessuto urbano 

Risultano inoltre esserci molte zone con passaggio di classe maggiore di 5 db, cosa a priori da evitare ed eventualmente derogabile attraverso alcuni accorgimenti, come evidenziato all’art. 4, comma 1 lettera a) della legge 447/95, che stabilisce il  divieto di contatto diretto di aree anche appartenenti a comuni confinanti, quando tali valori si discostano in misura superiore a 5 dBA di livello sonoro equivalente misurato.

Come riportato dalle linee guida: qualora nell’individuazione delle aree, nelle zone già urbanizzate, non sia possibile rispettare tale vincolo a causa di preesistenti destinazioni d’uso, possono evidenziarsi due possibili situazioni di deroga rispetto ai confini tra zone a classi differenti attraverso il monitoraggio acustico e all’occorrenza l’adozione di piani di risanamento, piani che non risultano essere presenti nel PCCA adottato.

Si ritiene inoltre rimarcare quanto espresso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) attraverso le sue linee guida sul rumore ambientale, alle quali si è allineata la Commissione europea con la recente Direttiva 4 marzo 2020 alla quale gli stati membri dovranno conformarsi entro il 31 dicembre 2021.

Tali linee porteranno inevitabilmente ad una prossima modifica dei limiti acustici più stringente, riteniamo dunque in via cautelativa ed alla luce degli studi fatti dall’OMS, che debbano avere una giusta considerazione nella stesura del PCCA, soprattutto in vista di una loro totale applicazione normativa.

Oggi il principio generale da seguire dovrebbe essere indirizzato all’adozione di classi acustiche adeguate, in special modo nelle zone residenziali, la stessa normativa in vigore e le stesse linee guida regionali per la stesura dei piani permettono una valutazione cautelativa che tende a proteggere le zone abitate attraverso una serie di operazioni, come la presenza di fasce cuscinetto all’interno delle unità territoriali prettamente industriali e di declassamento delle zone con classe maggiore.

Anche in vista della revisione del piano del traffico e del piano regolatore generale una più attenta e cautelativa assegnazione delle classi acustiche alle zone residenziali garantirebbe una migliore realizzazione dei futuri piani di governo del territorio rivolta al benessere e al rispetto ambientale.

Osservazioni di carattere puntuale:

.

Area artigianale di Montesanto:

Quest’area si caratterizza per la presenza di prati stabili, aree agricole e naturalistiche; seppur nella zonizzazione parametrica sia da individuare come classe V trattandosi di zona classificata urbanisticamente come D, si ritiene più opportuno applicare la prima parte dei criteri al punto 5.3 delle linee guida regionali, in quanto l’area artigianale confina con aree acusticamente di classe II e urbanisticamente con aree di interesse agricolo e paesaggistico oltre che per servizi (ricordiamo l’istituto formativo Formedil) e aree per le attrezzature sportive. Tale criterio implica il declassamento dell’area da V a IV con fasce cuscinetto.

.

Area industriale di Piedimonte e Straccis:

Queste aree sono caratterizzate da essere inserite all’interno del tessuto urbano e residenziale di Gorizia e a stretto contatto con l’area naturalistica del fiume Isonzo.Immagini tratte dal PCCA del comune di Gorizia

Gli insediamenti storici lungo l’Isonzo sono praticamente dismessi (cotonificio e acciaieria) e sicuramente nella prossima revisione del Piano Regolatore Generale quest’area dovrà essere oggetto di attenta valutazione.

Alla luce di queste considerazioni e in base ai criteri del punto 5.3 delle linee guida si ritiene più adeguata la creazione di una fascia di rispetto di classe IV all’interno della zona industriale, sia verso il fiume in modo da ridurre il salto di classe, sia verso le zone abitate per permette a queste una migliore classificazione acustica.

.

Area industriale di Piedimonte e Straccis:

Quest’area si caratterizza per la presenza di un’importante zona industriale di interesse regionale, posizionata a ridosso dell’abitato di Sant’Andrea. Area industriale recentemente ampliata urbanisticamente con una zona artigianale non ancora edificata a ridosso di aree residenziali.Immagini tratte dal PCCA del comune di Gorizia

Nella zonizzazione acustica definitiva si evidenzia l’aumento di classificazione delle zone abitate per permettere la creazione di fasce cuscinetto con la zona industriale, si ravvisa però che in base alle linee guida regionali e specificatamente secondo i criteri di cui al punto 5.3 in caso di zone industriali di consistenti dimensioni, la fascia “cuscinetto” si determini completamente o in parte all’interno della zona “D”, cosa che non risulta essere stata attuata. Inoltre facendo seguito alle verifiche di cui all’allegato C, per le zone sul confine dell’area industriale si predilige la classificazione V. Si ritiene inoltre opportuno l’inserimento di una fascia cuscinetto almeno di classe IV lungo il fiume Isonzo, predisponendo anche delle opere di mitigazione, in quanto il salto attuale dalla prima all’ultima classe pare eccessivo e non risolvibile con alcuna opera.

.

Fabio Curci