Ieri in Consiglio comunale all’ordine del giorno c’erano anche le 2 mozioni presentate dal consigliere Picco e dal consigliere Gaggioli per chiedere che le petizioni industrie insalubri Gorizia e sul piano di zonizzazione acustica venissero portate in discussione in un apposita commissione consigliare..

“Il sindaco le ha detto: è stata fatta un’istruttoria, istruttoria tecnica da parte dell’ufficio, il quale
alla fine semplificando e banalizzando dice che quel tipo di modifica non poteva essere accolta”

Questa volta almeno la maggioranza ha garantito il numero legale e si è potuto discutere delle mozioni e quindi delle petizioni portate dai cittadini (da tantissimi cittadini) non prima però che il sindaco faccia la sua ammenda di rimprovero su quanto accaduto all’ultimo consiglio, su quanto detto ci sono gli streaming ed ognuno se ne ha voglia può andare a vederseli, quello però che mi ha veramente rattristato e che purtroppo si è susseguito anche durante la discussione è l’insinuazione politica che i promotori delle due petizioni siano manovrati dalla minoranza e addirittura che si usino temi come la salute e l’ambiente per mera propaganda politica, il tutto per portare il confronto al solito “scontro” destra sinistra.

Vi dirò che passare il proprio tempo libero per studiare, leggere, informarsi, organizzare incontri, scrivere, raccogliere firme, ore e ore di tempo privato anche ai propri affetti solo per la convinzione di fare qualcosa di utile per la propria comunità, senza chiedere nulla in cambio, il tutto concretizzato nella presentazione di due petizioni popolari, è a dir poco svilente quando si assiste a quanto sentito ieri.

Come presentatore della petizione che chiede norme del piano regolatore più stringenti all’insediamento di industrie insalubri e impianti rifiuti speciali vorrei fare alcune osservazioni a quanto detto ieri e sulle motivazioni che la maggioranza ha sostenuto per non accettare la mozione.

Qualcosa avevo già scritto in questo post su facebook, voglio però iniziare raccontandovi più dettagliatamente possibile quanto successo dopo la presentazione della petizione il 17 gennaio.

Il 21 Febbraio ho ricevuto una comunicazione dal sindaco con la quale mi si comunicava che era stata predisposta istruttoria del competente ufficio tecnico e che sostanzialmente “l’Amministrazione comunale, preso comunque atto della petizione e proprio nell’intento di dare una adeguata risposta alle istanze della cittadinanza, intende approfondire la questione nell’ambito della formazione della prevista variante generale al PRGC (non escludendo di procedere a variante puntuale ove ne sussistano le ragioni), coinvolgendo anche i soggetti istituzionalmente preposti a supportare l’Ente nelle materie ambientali e igienico-sanitarie (ARPA e AAS)”

A questa mail ho risposto con le mie controdeduzioni per cercare di sollecitare una discussione in tempi brevi all’interno del consiglio comunale, organo che ritengo deputato per il tema trattato, argomentando con concretezza alle osservazioni fatte, specificatamente: sulla possibilità o meno di permettere l’insediamento di industrie insalubri di prima classe o impianti trattamento rifiuti nell’abitato, ho segnalato che a riguardo esistono molti pareri della giustizia amministrativa, sia dei TAR che del Consiglio di Stato che vanno in questa direzione, il Consiglio di Stato (in una sentenza del 2014) ha inoltre affermato la possibilità di utilizzare le norme tecniche attuative di un piano urbanistico comunale per stabilire distanze di sicurezza adeguate;

ho sottolineato inoltre che già l’attuale piano territoriale del consorzio industriale ed artigianale di Gorizia esclude l’insediamento di numerose attività industriali come dalle norme di zona del piano stesso.

per quanto attiene gli impianti trattamento rifiuti speciali, ho convenuto che sia “la Regione ad avvalersi della facoltà di individuare le aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti e che l’approvazione del progetto di uno di questi impianti in conferenza dei servizi costituirebbe, ove occorra, anche variante al Piano Regolatore ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 208 c. 6 del D.Lgs 152/2006”, ho evidenziato però che l’amministrazione comunale è uno di quei soggetti partecipanti alla conferenza dei servizi, e il suo parere anche se non vincolante è comunque rilevante e una norma del piano regolatore più restrittiva a riguardo permetterebbe di dare parere contrario e comunque aumentare la rilevanza dello stesso;

ho evidenziato infine che il diritto alla salute e dell’ambiente deve essere sempre tutelato e che la libertà dell’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana così come espresso dalla Costituzionale;

Dopo 3 mesi dalla presentazione la giunta, ritenuto di essere l’organo competente ad emettere il provvedimento conclusivo a riscontro della petizione; ha deliberato, non ravvisando ragioni di particolare urgenza, che la questione posta dalla petizione in oggetto sarà presa in esame nell’ambito della revisione del Piano Regolatore Generale Comunale, quale obiettivo programmatico inserito nel DUP 2019-2021

QUI potete trovare la delibera in cui è riportata anche la prima comunicazione del sindaco,

potete leggere alla fine (punto 2) che si delibera di disporre la conclusione del procedimento contestualmente alla comunicazione della presente deliberazione, al presentatore della petizione nonché ai Capigruppo consiliari, ai capigruppo non so, a me non è arrivato niente quindi credo posso ritenere che il procedimento non sia ancora concluso.

Credo abbiate abbastanza elementi per farvi un’idea.

Ora voglio tornare su quanto sentito ieri in consiglio comunale, non sugli interventi pro o contro dei vari consiglieri di maggioranza ed opposizione, ma su quanto concretamente ho sentito dall’assessore competente riguardo le motivazioni sulla decisione di discutere dell’argomento della petizione (parlo solo di quella da me presentata) durante la revisione del Piano Regolatore Generale.

Inizio il racconto purtroppo dispiacendomi dall’aver sentito insinuare che il comitato promotore non abbia adeguatamente illustrato le petizioni ai firmatari, tengo infatti a precisare che i testi erano sempre consultabili, sia ai banchetti che on-line e non veniva raccontato nulla di quanto non trattato nelle petizioni, quindi ritengo che i firmatari sapessero di cosa si stava parlando, cosa che da alcuni interventi di alcuni consiglieri non mi è parsa in consiglio, sentivo infatti interventi sulla centrale a gas di Sant’Andrea, come fosse quello l’oggetto della petizione, che invece tratta di una modifica al piano regolatore.

Ho poi sentito di un documento tecnico che dichiarava inammissibile quanto richiesto dalla petizione e ho inteso che una modifica del genere al piano regolatore esistente semplicemente non si può fare.

Ora io non trovo, né nella delibera né non mi è stato comunicata l’esistenza di un tale documento, non ho letto da nessuna parte che una commissione di tecnici abbia dichiarato inammissibile il testo della petizione proposto, se questo documento esiste spero venga reso pubblico per capire le ragioni di questa inammissibilità dichiarata dall’assessore, voglio infatti evidenziare che per la scrittura di questa petizione si è speso parecchio tempo in studi, ricerche, pareri, confrontando anche piani regolatori che già hanno all’interno norme simili, e come già evidenziato nella mail di risposta al Sindaco esistono sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che vanno in questa direzione, come il TAR Emilia Romagna afferma che lo strumento urbanistico, nell’ambito dei poteri di gestione del territorio che fanno capo agli enti locali, può inibire la localizzazione di industrie insalubri in determinate zone di carattere storico o residenziale o in aree che siano già in condizioni particolarmente difficili sul piano ambientale; oppure il Consiglio di Stato oltre a dire che le scelte urbanistiche dettate dall’Amministrazione comunale mediante la relativa strumentazione piano regolatore costituiscono valutazioni connotate da amplissima discrezionalità ha anche affermato la possibilità di utilizzare le norme tecniche attuative di un piano urbanistico comunale per stabilire distanze di sicurezza adeguate.

Sinceramente non comprendo le motivazione dei consiglieri della maggioranza di votare contro una mozione che chiedeva solamente la possibilità di discutere della petizione in un apposita commissione, che ritengo invece utile e propedeutica anche in prospettiva di quanto deciso dall’amministrazione, cioè trattare l’argomento in occasione della revisione del piano regolatore, si guadagnerebbe senz’altro tempo e i consiglieri potrebbero essere informati adeguatamente in modo da votare in maniera responsabile, cercherò di informarmi perché le motivazioni ascoltate in consiglio non mi hanno convinto e non voglio nemmeno pensare che un politico rappresentante dei cittadini voti contro solo perché qualcosa è arrivato dall’altra parte politica, non su temi così importanti almeno.

Come promotore, ma sopratutto come cittadino non posso che augurarmi che l’iter della revisione del piano sia veloce e che sia inserito nelle norme quanto chiesto dai cittadini, fino allora (forse):

Goriziani tenetevi le industrie insalubri!