Dal punto di vista ambientale a Gorizia si sono susseguite più vicende in questi ultimi mesi:

  1. primo su tutti il post pubblicato su Facebook su una presunta fuoriuscita di particolato a Piedimonte, dove si trova un impianto di deposito e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi che ha destato non poche preoccupazioni da parte dei residenti che a quanto si legge nei vari commenti sostengono che non sia la prima volta e che cose del genere erano già state segnalate.
  2. la nuova centrale a Gas da 148 MWt
  3. per non dimenticare le centrali a biomassa e l’impianto trattamento rifiuti di alluminio in mezzo alle case
  4. e i blocchi del traffico per superamento dei limiti di polveri sottili nell’aria.
volantino nobiomasse-industrie insalubri gorizia

Sul primo punto, da comunicazione dell’assessore all’ambiente abbiamo saputo che è intervenuta la Polizia Locale, l’ARPA e il Corpo forestale regionale, dai primi esiti delle indagini e dalla relazione dell’ARPA sembra si sia trattato di un episodio isolato e non pericoloso.

Ora siccome in quell’impianto sono permessi rifiuti pericolosi (materiali contenenti amianto, mercurio, PCB ed altre cragne), e vista la vicinanza alle abitazioni si pretende che siano prese tutte le cautele del caso al fine di tutelare la salute dei cittadini.

I nuovi piani regionali dovranno prevedere per le nuove concessioni su impianti simili delle tutele maggiori, sopratutto si dovrà prevedere di garantire una fascia di rispetto dalle aree abitate in modo che anche in occasione di possibili incidenti sia garantita al massimo la tutela della salute pubblica.

Sul secondo punto, assieme al comitato di cittadini che si è creato abbiamo inviato delle osservazioni sulla procedura di assoggettabilità a VIA dell’ “Installazione di una nuova centrale termoelettrica della potenza complessiva di circa 148 MWt nel comune di Gorizia” al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare.

La procedura per impianti sotto i 150 MWt prevede che non si applichi la VIA ma ci sia una valutazione preliminare di assoggettabilità a VIA , ai fini di questa valutazione chiunque può inviare delle osservazioni al progetto proposto durante il periodo di consultazione pubblica.

La consultazione pubblica è stata avviata il 20.12.2017 ed il termine per la presentazione di Osservazioni del Pubblico è il 03.02.2018, il comitato di cittadini, sa che altri soggetti hanno inviato delle osservazioni e si augura che anche le istituzioni presenti sul territorio abbiano fatto altrettanto per chiedere, nell’interesse di tutti i cittadini che la procedura autorizzativa sia soggetta a VIA.

Proprio questa è il nocciolo dell’osservazione inviata in forma associativa da un gruppo di cittadini, segnalando che nella documentazione non si fa riferimento ad altri progetti localizzati nel medesimo contesto ambientale e territoriale (ricordiamo le centrali a Biomassa e l’impianto di trattamento rifiuti d’alluminio) come invece sarebbe previsto dalla normativa, oltre a questo aspetto si è sottolineato che per l’analisi dello stato attuale sulla qualità dell’aria si è fatto riferimento alla centralina quella di via Duca d’Aosta, chiedendo se non sia opportuna una valutazione più puntuale riferita all’area di futuro insediamento. Si è voluto sottolineare inoltre la vicinanza con aree residenziali sia per quanto concerne le emissioni in atmosfera che per il problema del rumore.

Attualmente il Ministero ha chiesto delle osservazioni quindi il procedimento è in una fase di standby.

Sul 3 e 4 punto ci siamo soffermati più volte e il nostro impegno nel tempo è rimasto costante, infatti per sensibilizzare l’opinione pubblica e sopratutto la politica locale su questi temi molto importanti abbiamo organizzato diversi incontri e manifestazioni sul territorio.

I problemi a Gorizia sono:
-CHIUDONO LE FABBRICHE
-CHIUDONO GLI ARTIGIANI
-CHIUDONO I NEGOZI
-LA POPOLAZIONE DI GORIZIA DIMINUISCE SEMPRE DI PIÚ

le SOLUZIONI DI CHI CI GOVERNA sono:

– Centrali termoelettriche a gas e Centrali a Biomassa legnosa per produrre e vendere elettricità in zona industriale troppo vicina al centro abitato e nel bacino idrografico dell’Isonzo e addirittura, in alcuni casi, dentro il centro abitato;
– Impianti trattamento rifiuti in mezzo alle case;
– Sempre più antenne della telefonia mobile;
– Altra cementificazione per altri servizi commerciali.

NON E’ QUESTA LA CITTA’ CHE VOGLIAMO!

Questo succede in tutta la Regione, sopratutto nell’Isontino, una delle aree con maggior numero di m2 per abitante di superficie commerciale.